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Cementoplastica


La cementoplastica delle metastasi ossee è una procedura utilizzata per rinforzare un osso colpito da un tumore. In questo modo si allevia il dolore associato alla lesione metastatica e si prevengono fratture invalidanti.

 

Che cos’è la cementoplastica?

La cementoplastica delle metastasi ossee è una procedura che prevede l’iniezione del cemento osseo (PMMA) all’interno di una lesione tumorale localizzata in un osso. Per farlo si utilizza un apposito ago che viene inserito direttamente nella lesione, visualizzando il suo percorso con una fluoroscopia o con una TAC. Una volta iniettato, il cemento si solidifica in circa 10-15 minuti, eliminando il dolore e consolidando eventuali fratture.

 

Come si svolge la cementoplastica?

La cementoplastica viene eseguita in anestesia locale o con una leggera sedazione. In genere richiede un ricovero in regime di Day-Sugery.

La cementoplastica è una procedura altamente efficace che consente una remissione immediata del dolore e il consolidamento di un osso ad elevato rischio di frattura. Inoltre presenta il vantaggio di essere complementare a chemio e radioterapia e consente di proseguire con gli altri trattamenti antitumroali senza interferire con essi.

 

La cementoplastica è doloroso e/o pericoloso?

La cementoplastica delle metastasi ossee non è dolorosa, anzi, permette di eliminare il dolore, accusato da oltre il 40% dei pazienti con metastasi ossee già trattate con altre terapie. La comparsa di complicanze è rara e si limita quasi esclusivamente a piccole fuoriuscite del cemento iniettato dall’osso, generalmente innocue.

 

Chi può sottoporsi a cementoplastica?

La cementoplastica è indicata in caso di tumori osteolitici o misti delle ossa lunghe, del bacino e della colonna vertebrale. Più raramente è utilizzata anche in caso di metastasi osteoblastiche. È controindicata in caso di fratture vertebrali asintomatiche in pazienti stabili, se il tumore si estende allo spazio epidurale causando compressione midollare e in presenza di dolore radicolare, osteomielite, gravi condizioni cardiopolmonari, infezioni locali sistemiche e in caso di coagulopatia non correggibile, diatesi emorragica, allergia alle sostanze utilizzate durante la procedura.
L’idoneità è valutata in base all’esito di esami radiologici che consenta di valutare l’estensione della patologia.

 

Follow-up

In genere è possibile riprendere a camminare già due ore dopo la procedura. Al momento della dimissione il paziente riceve le indicazioni sui farmaci da assumere e la riabilitazione da seguire. In genere sono previste visite di controllo a uno e tre mesi dall’esecuzione della cementoplastica. Se, però, il dolore dovesse persistere per più di 6-7 giorni dopo la procedura, potrebbe essere necessario sottoporsi a una risonanza magnetica a distanza più ravvicinata.

 

Sono previste norme di preparazione?

  • In preparazione alla cementoplastica delle metastasi ossee è necessario sottoporsi a opportuni accertamenti radiologici (radiografie, risonanza magnetica e, in alcuni casi, Tac o scintigrafia ossea).
  • Il giorno della procedura è necessario portare con sé gli esiti degli esami eventualmente prescritti e presentarsi avendo seguito le indicazioni ricevute circa l’alimentazione da seguire e i farmaci da assumere o sospendere prima dell’intervento.
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