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Glaucoma: che cos’è e quali sono i sintomi

Il glaucoma è la seconda causa di cecità e interessa ben 7.8 milioni di persone in tutto il mondo; in Italia circa 800.000 persone ne soffrono, con una prevalenza di circa 2,5 % nella popolazione di etnia caucasica sopra i 40 anni.

Si tratta di una patologia cronica e progressiva del nervo ottico, alla base di importanti danni visivi irreversibili: proprio per questo è fondamentale la prevenzione fin da giovani. 

Esistono dei fattori di rischio da non sottovalutare: la familiarità, etnia e provenienza geografica, fattori genetici, assunzione di farmaci come gli steroidi, l’ipermetropia medio-elevata.

Cos’è il glaucoma, quindi, e quali sono i sintomi?

Ne parliamo con il professor Paolo Vinciguerra, Responsabile del Centro Oculistico di Humanitas e professore ordinario di Humanitas University. 

Glaucoma: che cos’è

Il glaucoma, definito “ladro silenzioso della vista”, è una neuropatia ottica (danno progressivo al nervo ottico, radiazione del diencefalo a cui è deputata la funzione di trasmissione delle informazioni dalle cellule nervose dell’occhio al cervello) causata dalle conseguenze dall’aumento della pressione interna dell’occhio. In alcuni casi, anche se più rari, può dipendere anche da una riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico.

Il glaucoma può essere ad angolo aperto e ad angolo chiuso. 

Il glaucoma ad angolo aperto, il più comune, è una malattia che progredisce più lentamente e che non mostra sintomi evidenti fino agli stadi più severi. Per questo motivo può essere particolarmente rischiosa.

Il glaucoma ad angolo aperto colpisce in genere soggetti con familiarità positiva per la patologia o che hanno utilizzato cortisonici per diversi anni, ma anche persone affette da miopia medio-elevata, con dispersione di pigmento e/o da pseudoesfoliatio lentis. Quest’ultima è una condizione caratterizzata dalla dispersione di materiale furfuraceo probabilmente proveniente dal cristallino sulle varie strutture oculari e quindi anche sul trabecolato, che è la parte dell’occhio deputata alla filtrazione di umor acqueo. 

A differenza del glaucoma ad angolo aperto, il glaucoma ad angolo chiuso può presentare sintomi evidenti già dagli stadi iniziali e colpisce soprattutto soggetti ipermetropi o con occhi particolarmente piccoli.

La causa è una zona di deflusso ristretta che in particolari situazioni può improvvisamente chiudersi impedendo il normale scarico dell’umore acqueo e determinare di conseguenza un rapidissimo rialzo della pressione dell’occhio. Se il rialzo è particolarmente elevato (come più frequentemente accade) si parla di attacco di glaucoma acuto. Si tratta di una vera emergenza oculistica: il paziente ha un fortissimo dolore all’occhio con nausea e vomito, l’occhio è molto rosso e la vista offuscata. Se invece il rialzo della pressione è inferiore, può essere presente solo un lieve dolore profondo all’occhio, con un temporaneo annebbiamento visivo.

Glaucoma: i sintomi 

Delle persone affette da glaucoma in Italia, secondo i dati a disposizione, solo la metà è consapevole della patologia. Il sintomo principale del glaucoma è la riduzione del campo visivo, specie della visione periferica; solo nelle fasi avanzate il glaucoma riguarda anche il campo visivo centrale, quello superiore o quello inferiore, rendendo quindi il paziente effettivamente consapevole della presenza di un problema visivo. 

In genere ci si rende conto di avere alcune prime difficoltà visive – provocate dalla riduzione di campo – con la lettura o nella guida. 

Come si cura il glaucoma

I danni al sistema visivo provocati dal glaucoma non sono reversibili: una volta fatta la diagnosi si può bloccare l’evoluzione della patologia ed evitare l’ulteriore peggioramento del campo visivo.

Per questo la prevenzione è dunque di primaria importanza per cogliere la patologia quando è ancora agli stadi iniziali. Visite periodiche dallo specialista oculista sono infatti il principale strumento per tenere sotto controllo la sua eventuale insorgenza. A partire dai 45 anni, quindi, è consigliabile eseguire una visita oculistica annuale

Lo specialista, infatti, potrà diagnosticare un ipertono oculare, causa del deterioramento del nervo ottico, e l’insorgenza di glaucoma persino quando è ancora agli stadi iniziali e non ha ancora provocato disturbi visivi manifesti. 

Il paziente verrà sottoposto prima di tutto a esami come:

  • controllo della pressione dell’occhio
  • campo visivo
  • studio delle fibre nervose del nervo ottico e delle cellule ganglionari con OCT
  • misurazione dello spessore corneale
  • esame del nervo ottico

in modo da arrivare a una diagnosi definitiva.

Una volta diagnosticato, il glaucoma verrà curato tramite terapia farmacologica o trattamento para/chirurgico, a seconda del suo stadio e delle condizioni del paziente.

La terapia farmacologica consiste nell’instillazione quotidiana di specifici colliri che contengono vari principi attivi: alcuni di essi riducono la produzione di umor acqueo (beta bloccanti e gli inibitori dell’anidrasi carbonica), altri aumentano il deflusso dell’umor acqueo (analoghi delle prostaglandine), altri agiscono su entrambe le vie (agonisti alfa adrenergici). 

Il trattamento laser parachirurgico è chiamato SLT, cioè Trabeculoplastica Laser Selettiva: è un trattamento della durata di circa 10 minuti, che agisce selettivamente sulle cellule del trabecolato (deputate al deflusso dell’umor acqueo) aumentandone la permeabilità e quindi riducendo la pressione oculare. Si tratta di un trattamento ripetibile nel tempo, laddove necessario, in grado di abbassare un po’ la pressione oculare o di ridurre il numero di principi attivi in collirio che la persona deve instillare.

In casi più avanzati, non rispondenti più alla terapia topica o in caso di progressione del campo visivo nonostante la terapia topica massimale, si passa a veri e propri trattamenti chirurgici: essi prevedono la creazione di una via alternativa di deflusso all’umor acqueo (trabeculectomia o sclerectomia profonda) o più raramente l’impianto di una valvola che ne aiuti il deflusso.

La trabeculectomia è un intervento filtrante che crea un bypass tra l’interno e la parte esterna dell’occhio (sotto la congiuntiva, coperta dalla palpebra superiore), in modo tale da far defluire negli spazi sottocongiuntivali l’umore acqueo in eccesso all’interno dell’occhio e diminuirne la pressione. 

La sclerectomia profonda, definita una tecnica chirurgica filtrante non penetrante, consiste nella preparazione di uno sportello sclerale profondo e il reperimento del canale di Schlemm e della membrana trabeculodescemetica. Dopo l’apertura del canale di Schlemm, si asporta lo sportello sclerale profondo e si sutura il lembo congiuntivale più superficiale creando così una camera intrasclerale.

L’impianto della valvola express viene utilizzato nei glaucomi ad angolo aperto: si crea uno sportellino sclerale; dopo aver scollato la congiuntiva e dopo aver perforato con un adatto specillo e aver creato un tunnel che dal tessuto sottosclerale penetra in camera anteriore, si inserisce la valvola express su un supporto adatto, avendo cura che sia ben stabilizzata e visibile in camera anteriore. Quindi si richiude lo sportello sclerale con due punti di sutura creando così un deflusso di umor acqueo che dalla camera anteriore percola nel canale di Schlemm e nello spazio sottosclerale.

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