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Ablazione della via accessoria


Che cosa sono le tachicardie sopraventricolari?

Le tachicardie sopraventricolari sono aritmie caratterizzate da improvviso rialzo della frequenza cardiaca, avvertite dal paziente come sensazione di cardiopalmo. Queste aritmie nascono dagli atri, camere cardiache superiori, e vengono condotte ai ventricoli, così che l’intero apparato cardiaco si contrae a elevata frequenza. La maggior parte delle tachicardie sopraventricolari ha un esordio e una terminazione improvvisa. I sintomi comuni sono: sensazione di battito cardiaco accelerato, regolare o irregolare, sensazione di “cuore in gola”, talora senso di stanchezza, di dolore toracico. In rari casi si verifica sincope (svenimento).

Le principali tachicardie sopraventricolari sono:

La tachicardia da rientro atrioventricolare

È una tachicardia che si caratterizza per coinvolgere gli atri, i ventricoli, il nodo AV e la via accessoria (ossia fascio di fibre accessorie che rappresenta la via anomala). Questa via accessoria si localizza a livello dell’anello mitralico (valvola cardiaca sinistra) oppure a livello della valvola tricuspide (valvola cardiaca destra). La via anomala è in grado di condurre l’impulso elettrico da atrio a ventricolo oppure da ventricolo ad atrio, ad alte velocità di conduzione, rendendosi quindi responsabile dell’innesco e del mantenimento di tachicardie.

Che cos’è l’ablazione transcatetere della via accessoria?

L’ablazione transcaterere (ATC) con radiofrequenza è considerata la metodica di prima scelta per la cura delle tachicardie sopraventricolari da rientro dovute a via accessoria. Questa è correlata ad alta efficacia e bassa incidenza di complicanze. L’ablazione è una procedura che ha l’obiettivo di eliminare le cellule responsabili dell’insorgenza della tachicardia.

Come si svolge l’ablazione transcatetere della via accessoria?

L’ablazione viene eseguita in una sala operatoria dedicata (sala di elettrofisiologia), in anestesia locale; attraverso la puntura della vena femorale destra, vengono posizionati due introduttori venosi 7Fr e 8Fr e attraverso questi introduttori vengono avanzati in atrio destro i cateteri diagnostici multipolari. Durante la prima parte della procedura verrà effettuato lo studio dell’aritmia (studio elettrofisiologico): mediante le stimolazioni programmate da atrio e ventricolo viene individuata la sede della via accessoria e ne vengono evidenziate le proprietà elettrofisiologiche, inducendo, mappando e poi interrompendo la suddetta tachicardia da rientro AV. Una volta localizzato il sito target, sede della via anomala, viene introdotto dalla vena femorale il catetere ablatore; l’area colpevole viene resa inattiva mediante erogazione di un polso millimetrico di radiofrequenza, esclusivamente a carico delle cellule responsabili della tachicardia.  Questa fase prende il nome di “ablazione transcatetere con radiofrequenza della via accessoria”. Qualora la via anomala fosse localizzata in atrio sinistro, verrà utilizzato l’approccio anterogrado, transettale, per accedere in atrio sinistro e all’anello mitralico. Dopo l’eliminazione della via anomala si esegue nuovamente lo studio elettrofisiologico così da confermare la buona riuscita della procedura, documentando l’assenza della via accessoria e la non inducibilità della tachicardia. La percentuale di successo è del 95%.

Dopo poche ore dal termine dell’ablazione, il paziente si alza e si mobilizza in reparto; la mattina seguente può ritornare al proprio domicilio, dopo esecuzione dell’elettrocardiogramma di controllo.

Chi può effettuare l’ablazione della via accessoria?

Tutti i pazienti affetti da sindrome di Wolff-Parkinson-White o via accessoria AV ad alto rischio aritmico; tutti i pazienti con tachicardie da rientro AV o con episodi di fibrillazione atriale preeccitata (fibrillazione atriale condotta lunga la via accessoria). In tal caso è possibile che il paziente perda coscienza o che l’aritmia degeneri in una forma più grave. Questo è un evento molto raro, ma si può verificare: è per questo che i pazienti affetti da sindrome di Wolff-Parkinson-White, anche se asintomatici, dovrebbero consultare un elettrofisiologo.

Follow-up

Tutti i pazienti ricoverati presso il nostro Centro all’atto della dimissione, dopo l’ablazione, riceveranno indicazioni riguardo alle successive visite di controllo. Generalmente la prima visita viene effettuata circa 45-60 giorni dopo la dimissione, con il consiglio di eseguire un Holter ECG 24 ore prima del controllo cardiologico.

Unità Operative

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