Il nostro corpo riceve, immagazzina e utilizza un certo numero di nutrienti a seconda delle esigenze dell’organismo: la nostra forma fisica è determinata da una serie di fattori, tra cui il consumo energetico, l’assunzione di cibo, l’attività fisica, la genetica e l’età.
Sono molti i fattori che vanno a modificare il metabolismo, ovvero quel processo che trasforma in energia ciò che consumiamo, e a rallentarlo. Tra questi, c’è lo stato di salute della tiroide.
Approfondiamo l’argomento con il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità operativa di Endocrinologia, Diabetologia e Andrologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e specialista in Endocrinologia presso gli ambulatori Humanitas Medical Care.
Che cos’è il metabolismo?
Il metabolismo è l’insieme dei processi biochimici che trasformano ciò che introduciamo con l’alimentazione in energia.
Un metabolismo veloce indica che l’organismo elabora il cibo più rapidamente; un metabolismo lento indica che l’organismo impiega più tempo per elaborare il cibo assimilato. La massa muscolare ha un impatto maggiore sul metabolismo rispetto al peso corporeo: infatti, una persona obesa può consumare meno di una persona normopeso perché spesso ha meno massa muscolare oltre al grasso adiposo.
Metabolismo basale
Il metabolismo basale è il dispendio energetico necessario per le funzioni metaboliche vitali, come la respirazione, la circolazione, il sistema nervoso o le attività dell’apparato digerente. Questo tipo di metabolismo viene calcolato “a riposo“. Il metabolismo basale varia da persona a persona e può cambiare nel tempo a seconda dell’attività fisica e della composizione muscolare.
Se si pratica regolarmente un’attività fisica, il tasso metabolico basale è più elevato rispetto a chi non la pratica e si bruciano più calorie.
Metabolismo: a cosa serve la tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina situata nella regione anteriore del collo, davanti alla trachea, il cui ruolo è quello di produrre gli ormoni tiroidei. Questi ormoni svolgono un ruolo importante nel corretto funzionamento dell’organismo, in particolare nell’ambito delle funzioni metaboliche:
- regolano la temperatura corporea e il metabolismo dei lipidi;
- contribuiscono al corretto funzionamento del sistema cardiovascolare, al tasso metabolico basale e alla regolarità del sonno;
- favoriscono la crescita corporea e lo sviluppo del sistema nervoso del feto e del bambino, consentendo il loro corretto sviluppo psicofisico.
Tra le cause di un metabolismo lento, c’è anche l’influenza degli ormoni tiroidei FT3 e FT4. Una ridotta azione di ormoni tiroidei provoca un rallentamento di tutti i processi metabolici. Siamo in una condizione di ipotiroidismo.
Ipotiroidismo, i sintomi
L’ipotiroidismo è una disfunzione della tiroide caratterizzata da un’insufficiente produzione di ormoni tiroidei. L’ipotiroidismo causa un rallentamento dei processi metabolici dell’organismo che, se non trattata, può portare a serie conseguenze per la salute.
Anche se in genere l’ipotiroidismo è all’inizio asintomatico, i sintomi più comuni comprendono:
- Stanchezza e sonnolenza
- Stipsi
- Aumento di peso
- Frequenza cardiaca rallentata
- Secchezza e pallore della pelle
- Intolleranza al freddo
- Voce rauca
- Perdita della memoria e difficoltà di concentrazione
- Rallentamento dell’eloquio
- Debolezza muscolare e crampi
- Ipercolesterolemia
- Ciclo mestruale irregolare
- Capelli fragili e sottili
- Volto e palpebre gonfie
- Depressione.
Quali esami fare per la diagnosi di ipotiroidismo?
Per diagnosticare l’ipotiroidismo, sono sufficienti dei semplici esami del sangue che andranno a valutare i livelli di ormoni tiroidei (FT4, FT3) e i livelli di TSH. La diagnosi si avvale anche del dosaggio degli anticorpi anti-tiroide (anticorpi anti tireoglobulina e anti tireoperossidasi) per confermare la natura autoimmune del malfunzionamento della tiroide e lo studio ecografico della tiroide.
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