COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Fototerapia per la cura della psoriasi


La fototerapia per la cura della psoriasi comprende:

 

 

Elioterapaia

L’elioterapia è la più comune terapia per la psoriasi. I raggi UV, sia nella banda UVA sia UVB esercitano un’azione riducente per la psoriasi. I raggi UV, infatti, producono la dimerizzazione del DNA dei cheratinociti, bloccando temporaneamente le mitosi. Come conseguenza, il ciclo reduplicativo dei cheratinociti si riporta a valori normali e la chiazza psoriasica scompare. Lo spettro di radiazioni solari agisce meglio che le singole radiazioni UV artificiali, pertanto si può ritenere l’esposizione alla luce solare una vera e propria terapia per la psoriasi. L’elioterapia va eseguita preferibilmente in ambiente marino, dove è più facile trascorrere molte ore senza indumenti. Vanno evitati l’eritema solare e scottature che indurrebbero un’esacerbazione della psoriasi. L’elioterapia può essere svolta, forzatamente, sul Mar Morto dove la radiazione UVA è particolarmente intensa e dove la salinità del mare agisce da potente decappante.

UVB fototerapia a banda larga

La fototerapia con raggi UVB a banda larga, (lunghezza d’onda 290-320 nm), è stata per anni la terapia ospedaliera della psoriasi, specie in associazione con l’applicazione di catrame minerale. Oggi è pressoché abbandonata, poiché richiede tempi lunghi per indurre la remissione delle lesioni.

UVB fototerapia a banda stretta

Questa terapia richiede il trattamento con lampade che emettono nella banda UVB di 311 nm. Questa metodica, pur dando risultati apprezzabili, richiede anch’essa tempi lunghi ed è meno efficace della PUVA terapia.

PUVA fototerapia

Questa metodica combina una fototerapia con raggi UVA (lunghezza d’onda 320-400 nm) con lo psoralene metoxalene. Il metoxalene causa una fotosensibilizzazione, ed é assunto oralmente due ore prima della fotoesposizione. La PUVA terapia agisce sia bloccando la sintesi del DNA, e quindi la proliferazione cellulare, sia sopprimendo la risposta immunologica cellulo-mediata totale. Il rischio maggiore della PUVA terapia è lo sviluppo di carcinomi spinocellulari.

Terapia Bath PUVA

Per diminuire il rischio di effetti sistemici dovuta alla somministrazione orale di psoralene, in questa metodica il farmaco è applicato per via cutanea, in lozione o disciolto direttamente in una vasca d’acqua dove il paziente si immerge prima dell’esposizione ai raggi UVA. Anche questa metodica non è scevra da rischi, quali reazioni di fototossicità localizzata e pigmentazione a chiazze.
Attualmente l’uso dei raggi ultravioletti è molto più limitato rispetto al recente passato, sia per i problemi di carcinogenesi fotoindotta, sia perché queste metodiche sono considerate troppo lunghe e costose.

Torna su