A ormai un anno di distanza dai primi casi di COVID-19, sono molte le persone che continuano a lavorare da casa, in smart working. Una precauzione necessaria per la salute collettiva, che costringe però spesso a fissare lo schermo di un computer, fermi nella stessa posizione, per diverse ore, senza tutte quelle accortezze che, grazie alla medicina del lavoro e all’ergonomia, erano state introdotte nel corso degli anni in molti uffici: dalle sedie ergonomiche a postazioni che garantissero il posizionamento del computer a un’altezza adeguata.
Al proprio domicilio, molti lavoratori si sono trovati costretti a usare per scopi professionali mobili e forniture pensati per un altro utilizzo e altri momenti della giornata. Quali sono i pericoli di questa condizione per il nostro collo e quali accortezze si possono mettere in atto per salvaguardare la salute dei propri muscoli?
Il dottor Stefano Respizzi, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero funzionale di Humanitas, ha approfondito questo argomento in un’intervista su Radio24.
Lo smart working è pericoloso per la salute del collo?
“Questa condizione lavorativa può creare un sovraccarico meccanico dei dischi intervertebrali cervicali, gli ‘ammortizzatori’ della colonna cervicale, che si trovano così continuamente sotto pressione. La conseguenza è una contrattura muscolare, a volte anche dolorosa, nei muscoli posteriori e nei trapezi.
Soprattutto in individui di età superiore ai cinquant’anni, è possibile che determinati disturbi artrosici della colonna vertebrale siano aggravati dalla contrattura persistente provocata dallo smart working”, spiega il dottor Respizzi.
“Si può avvertire dolore solo durante il movimento, oppure il dolore al collo può manifestarsi indipendentemente, anche in condizioni di riposo. In questo secondo caso parliamo di un disturbo generato dalla contrattura muscolare, uno spasmo che si mantiene nel tempo e che si manifesta con un dolore sordo e costante. Quando il dolore si accentua durante il movimento del collo, invece, si avvertiranno delle fitte più acute: in tal caso è indice di un problema ai dischi intervertebrali”.
Quali sono i rimedi consigliati per attenuare il dolore?
“Sebbene su internet siano presenti svariate proposte di esercizi da effettuare da casa, io sarei molto cauto nel seguirle: quando una persona lavora da diversi mesi in posizioni scorrette e magari ha già una contrattura muscolare piuttosto violenta, può essere rischioso per la salute del collo fare esercizi che, senza un dovuto controllo medico, possono rivelarsi troppo intensi.
Per questo tipo di disturbo sconsiglio anche l’assunzione di antidolorifici, la cui azione non è efficace per i dolori generati da uno spasmo muscolare. Piuttosto, consiglio a chi soffre di torcicollo di effettuare degli auto-massaggi alla zona interessata. Non è necessario l’utilizzo di creme, basta comprimere gentilmente, senza provocarsi del dolore, la parte posteriore del collo, dove si trovano i muscoli interessati dallo spasmo. Un altro esercizio utile è mobilizzare la zona: effettuare dunque piccoli movimenti del collo, verso il basso, verso l’alto, a destra e a sinistra. È un esercizio che consente di mantenere la colonna elastica e la muscolatura in movimento. Infine può essere d’aiuto mantenere il collo caldo, ricordandosi sempre di indossare una sciarpa quando si esce e utilizzando a casa, all’occorrenza, fonti di calore come la boule dell’acqua calda o i cerotti termici (senza farmaco aggiunto)”, approfondisce lo specialista.
Il dolore al collo può trasformarsi in mal di testa?
“Sì, perché la muscolatura del collo sale fino all’occipite, dunque alla base della testa, ma è collegata anche alla muscolatura posta sotto al cuoio capelluto. Il nostro cranio è ricoperto di muscoli molto sottili, quindi la tensione a livello cervicale può scatenare dei dolori anche sulla parte superiore del capo. La tensione che si viene a creare intorno al cranio genera una sensazione di compressione e può contribuire allo sviluppo di una cefalea. In alcuni casi il dolore può irradiarsi fino agli occhi, anche considerando che magari il soggetto passa ore davanti a un monitor e, dunque, sono già sotto sforzo.
Quando si avverte una sensazione di eccessiva rigidità al collo bisogna prestare attenzione, perché potrebbe essere il preludio allo sviluppo di una vera e propria contrattura muscolare. Per prevenirne l’insorgenza può essere utile effettuare gli esercizi appena descritti e mantenere il collo sempre caldo”, conclude il professor Respizzi.
L’articolo è tratto da un’intervista del dottor Stefano Respizzi a Obiettivo salute (Radio24) del 14 gennaio 2021. Per riascoltare l’intervista, clicca qui.
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