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Candida: i sintomi e come curarla

La candida vaginale è un’infezione micotica piuttosto comune da cui sono interessate almeno una volta nel corso della vita circa 2/3 delle donne dalla pubertà alla menopausa (ma che può interessare anche gli uomini). Nella maggior parte dei casi è provocata dal fungo Candida albicans, che prolifera normalmente in sede genitale e gastro-intestinale ma che, in determinate condizioni, si moltiplica oltre misura nel tratto vaginale-vulvare. 

La candida è associata ad alcune patologie e condizioni, come immunodeficienza, diabete e gravidanza, ma anche all’assunzione di farmaci, come gli antibiotici e i contraccettivi orali, e a una dieta poco equilibrata e particolarmente ricca di zuccheri

Non si tratta di una condizione severa ma, se non trattata, può evolvere in vaginite ricorrente cronica, una condizione che può ripresentarsi abbastanza di frequente, tre o più volte all’anno. 

Quali sono i sintomi da cui è possibile riconoscere la candida, e quali le cure? 

Ne parliamo con la dottoressa Claudia Trio, ginecologa in Humanitas Rozzano. 

Candida: i sintomi

Nelle donne, i sintomi con cui si manifesta la candida sono:

Negli uomini, invece, la candida determina un’eruzione cutanea con arrossamento del glande e bruciore, spesso a seguito di rapporti sessuali. Quando l’infezione è più aggressiva l’eruzione cutanea interessa anche il prepuzio e comporta perdite di colore biancastro. 

Come curare la candida

La candida viene diagnosticata in sede di visita ginecologica, tramite un esame obiettivo della cavità vaginale e l’esecuzione di un tampone vaginale che verrà poi analizzato in laboratorio (gli uomini dovranno fare riferimento allo specialista urologo/andrologo e dovranno sottoporsi a tampone uretrale).

Una volta identificata l’infezione, lo specialista ginecologo prescrive farmaci antifungini, che possono essere di tipo orale oppure locale, come creme, lavande vaginali e/o ovuli vaginali, associati a fermenti lattici, utili per un veloce ripristino dell’equilibrio della flora batterica intestinale. 

Importante che la cura si estenda anche al/alla partner della persona interessata da candida, in modo da evitare un continuo passaggio dell’infezione.

Trattandosi di un’infezione provocata da un fungo già presente nell’organismo, il trattamento ne inibisce la proliferazione ma non rimuove il fungo stesso, dunque la candida vaginale può ripresentarsi più volte nella vita. 

Candida vaginale e prevenzione

Come fare, allora, per diminuire le probabilità che la candida si ripresenti? La prima regola da seguire è quella di praticare abitualmente un’adeguata igiene intima, utilizzando detergenti acidi (Ph 4). Non bisogna poi indossare biancheria intima eccessivamente aderente o sintetica, perché la mancanza di traspirazione può concorrere allo sviluppo di infezioni. 

Attenzione anche all’alimentazione, che deve essere equilibrata e con un apporto limitato di carboidrati e di zuccheri (soprattutto in presenza di diabete), e a mantenersi idratati così da garantire regolarità dell’alvo. 

Chi sta assumendo farmaci antibiotici, la cui azione danneggia i lattobacilli posti a difesa della flora vaginale, dovrebbe assumere per tutta la durata della terapia anche fermenti lattici, orali o locali. 

Anche lo stress è considerato un fattore di rischio.

Infine è sempre opportuno evitare rapporti sessuali non protetti con partner affetti dall’infezione e non usare biancheria o asciugamani precedentemente utilizzati da una persona interessata da candida.

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