Lo stress non fa bene alla salute in generale, ed è associato a problemi come ipertensione, stanchezza e depressione.
Lo stress si ripercuote però anche sull’apparato gastrointestinale, ma può essere causa di un’ulcera peptica?
Lo abbiamo chiesto al dottor Alessandro Fugazza, gastroenterologo di Humanitas.
Che cos’è l’ulcera peptica?
Gli acidi gastrici e gli enzimi presenti all’interno dell’intestino potrebbero danneggiare lo stomaco e l’intestino stesso. Per questo, entrambi gli organi sono rivestiti da uno strato che ha lo scopo di proteggerli dall’erosione degli acidi stessi.
L’ulcera peptica è un fenomeno erosivo a carico delle alte vie digestive, e più frequentemente interessa lo stomaco e il duodeno causando ulcera gastrica o duodenale rispettivamente.
I principali fattori scatenanti delle ulcere gastriche sono:
- l’infezione da Helicobacter pylori;
- l’uso eccessivo di farmaci antidolorifici da banco noti come FANS, ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei;
- il fumo;
- l’alcol.
Il batterio H. Pylori è presente nel corpo di ben più della metà della popolazione mondiale (tra il 50 e il 75%), e in generale non causa particolari disturbi.
A volte, però, riesce a danneggiare le pareti dello stomaco, causando le famose ulcere. La percentuale di ulcere causate da H. Pylori è di circa il 40%.
Per quanto riguarda l’assunzione di FANS, i farmaci possono danneggiare la mucosa intestinale bloccando la capacità naturale dell’organismo di riparare al danno
Inoltre, l’assunzione di FANS può ridurre la produzione di prostaglandina, un ormone fondamentale nel processo di formazione della barriera lungo la mucosa dell’apparato digerente.
Ulcera gastrica e ulcera duodenale: quali sono i sintomi?
Si calcola che ogni anno 4 milioni di persone soffrono di ulcera peptica; l’ulcera gastrica colpisce soprattutto i soggetti al di sopra dei 60 anni, mentre quella duodenale le persone più giovani.
L’ulcera gastrica interessa le pareti dello stomaco, mentre l’ulcera duodenale riguarda il duodeno. Solitamente, vi sono differenze a livello di dolore nell’assunzione o meno di cibo. Nell’ulcera gastrica, il dolore tende a peggiorare quando si mangia; nell’ulcera duodenale invece, il sollievo avviene dopo aver assunto del cibo.
Bruciore e indigestione sono due classici segni di un’ulcera, a volte accompagnati da dolore a livello addominale (ulcera duodenale) e alla bocca dello stomaco (ulcera gastrica). Sintomi generali possono poi essere anche anemia, nausea, vomito e inappetenza.
In presenza di questi sintomi, soprattutto se non sono occasionali, è bene far riferimento allo specialista gastroenterologo.
Lo stress provoca le ulcere?
Le persone a cui è stata diagnosticata un’ulcera peptica spesso riferiscono alti livelli di stress nella loro vita quotidiana. Non è stato dimostrato però che lo stress sia la causa dell’ulcera peptica ma può peggiorarne i sintomi.
In caso di ulcera, quindi, ridurre lo stress che si sta vivendo certamente può aiutare l’organismo; in questo senso, si potrà:
- provare tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione;
- concentrarsi sull’attività fisica, almeno mezzora al giorno a ritmo sostenuto;
- rivolgersi a uno psicologo o un psicoterapeuta nel caso lo stress infici in maniera importante la propria quotidianità.
Come si cura l’ulcera peptica?
Il trattamento dell’ulcera peptica è correlato alla sua causa ed in alcuni casi le opzioni terapeutiche sono molteplici.
Nel caso in cui la causa dell’ulcera sia l’inadeguata assunzione di FANS si procede modificando o sospendendo la cura con FANS e prescrivendo farmaci come gli inibitori della pompa protonica in grado di ridurre la produzione di acido a livello gastrico.
Nel caso in cui la causa dell’ulcera è un’infezione da H. Pylori è indicata invece una terapia con antibiotici specifici per eliminare il batterio in associazione agli inibitori di pompa protonica.
Migliorare lo stile di vita, assumere un’alimentazione sana, smettere di fumare, limitare il consumo di caffè ed evitare l’alcol sono poi importanti fattori nella guarigione dell’ulcera o nell’evitare una sua recidiva.
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