Cos’è l’emocoltura e perché si esegue?
L’emocoltura è utile per individuare la presenza di microrganismi nel sangue per valutare eventuali infezioni. Le infezioni del sangue più comuni sono batteriche, altrimenti possono essere provocate da lieviti, funghi, o virus.
L’infezione inizialmente risiede in un’area limitata, ma in caso di diffusione al resto dell’organismo tramite il sangue la conseguenza può essere la compromissione del sistema immunitario. In tal caso parliamo di infezione sistemica.
Quando l’organismo si attiva in risposta a un’infezione grave parliamo invece di sepsi: un processo rischioso e difficile da arrestare, per cui è necessario il ricovero immediato.
Tra i pazienti che rischiano maggiormente di sviluppare infezioni del sangue vi sono gli immunodepressi o i pazienti sottoposti all’utilizzo di cateteri intravenosi o drenaggi.
L’emocoltura viene richiesta dallo specialista qualora vi sia il sospetto di infezione sistemica, o qualora sia stato identificato un livello particolarmente alto di globuli bianchi nel sangue.
Cosa significa il risultato del test?
Un risultato positivo per un minimo di due set di campioni per il medesimo microrganismo può indicare un’infezione del sangue, che verrà adeguatamente interpretata dallo specialista nel contesto del quadro clinico del paziente.
Come avviene l’esame?
Il test viene eseguito mediante prelievo di due o più campioni di sangue venoso da entrambe le braccia.
Sono previste norme di preparazione?
No, non è richiesta nessuna preparazione particolare per questo esame.
Si ricorda che i risultati degli esami di laboratorio devono essere inquadrati dal medico, tenendo conto di eventuali farmaci assunti, prodotti fitoterapici e della storia clinica.